venerdì 11 febbraio 2011

Qualunquemente al Festival di Berlino Cazzu iu.. - Il Sole 24 ORE


I fratelli Coen aprono il film festival di Berlino. Stasera tocca a Cetto La Qualunque - Il Sole 24 ORE

Oggi è il turno del thriller finanziario Margin Call, di JC Chandor con cast stellare (Kevin Spacey, Jeremy Irons, Paul Bettany, Demi Moore). E la sera ci sarà il primo zampino italiano nella rassegna: arriva Qualunquemente di Giulio Manfredonia, tradotto col titolo di Whatsoeverly. Il candidato Cetto La Qualunque, impersonato da Antonio Albanese, con le sue promesse elettoral-sessuali verrà, già i giornalisti stranieri lo preannunciano, collegato agli scandali politici, che hanno fatto di Ruby la reginetta delle cronache. Noi siamo soprattutto curiosi di capire come tradurranno "cchiù pilu per tutti".

..figghioli, come potete vedere dalla foto antecedente, il ridente paesello da me amministrato di Marina di Sopra è gemellato con Weimar ntà ggermania. In occasione della mia modesta partecipazione al Festival di Berlino, organizzerò un festone di PILU teutonico.. non mancate!

giovedì 3 febbraio 2011

Fini cita QUALUNQUEMENTE: "Berlusconi se la prenderà con gli alieni, Albanese fotografa la realtà” Il Fatto Quotidiano

Fini: “Di questo passo Berlusconi se la prenderà con gli alieni” | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano


..solo questa ci mmancava. Anche Fini, il presidente della Camera.. (da letto?) cita l'On. Cetto La Qualunque, per spiegare le complesse e intrigantemente vicende sociopolitico italiane.. e nello specifico specificatamente dice:


Citando il film “Qualunquemente’‘ che ha come protagonista Antonio Albanese nei panni di Cetto La Qualunque, Fini afferma: ”Il successo del film sta nel fatto che in apparenza è una finzione, ma è anche la fotocopia della realtà”. Perché, secondo il presidente, in Italia e non solo nella finzione della Calabria di Cetto, non esiste meritocrazia: “Mi ero ripromesso di non polemizzare perché quello che c’è sui giornali basta e avanza, ma è drammatica finzione o realtà se nello stesso momento in cui si parla di meritocrazia, in cui si dice scegliamo i ragazzi più bravi, si dice che chi vale alla fine ottiene si garantisce l’elezione nel listino bloccato a chi non sembra che abbia grandi meriti se non una certa presenza fisica e una certa predisposizione a fare cose che non hanno nulla a che spartire con la politica?”.

..inutile ribadire quando già esposto nei confronti di più autorevoli critici.. eqqundamente, nonchè istituzionalmente, Ggianfrancu..

..FATT'I CAZZI TOI!

martedì 1 febbraio 2011

Qualunquemente: Altri apprezzamenti cunduti anche da De Biase... parente di De Santis?



Cinema: De Biase (Pdl), Albanese ride su disgrazie Calabria


1 febbraio 2011, 10:45 CALABRIA

"Si ride sulle disgrazie della Calabria, si ride della sua condizionata e voluta arretratezza, si ride per i governi che nel tempo l'hanno relegata ad essere ultima, si ride nei film quando con stereotipi come l'ultimo prodotto dell'attore-regista che ha tracce di sangue siciliano, ma radicato lombardo, ci descrive come una sorta di ndranghitisti, che votano su indicazione delle ndrine. Si ride perché il cattivo, lo stolto, il burbero, il povero e' sempre uno del sud, o magari un Calabrese". Lo afferma Salvatore De Biase, del coordinamento provinciale del Pdl di Catanzaro, a proposito del film di Antonio Albanese. "Il presidente Oscar Lugi Scalfaro, che ha sangue magno-Greco e specificatamente figlio di sambiasini-lametini, - afferma de Biase - avrebbe detto: "io non ci sto". E allora anch'io parafrasando "io non ci sto". Faccio appello a tutta la rappresentanza politica nazionale, regionale di ogni dove, per una sorta di ribellione, verso un film che ci rappresenta, volgari, invischiati in brogli elettorali, con voti comprati, ladri, corruttibili, giornalisti parziali ecc. Insomma ce n'e' per tutti. In primis per la politica descritta come il malaffare per antonomasia , invischiata nelle ndrine che condizionano ogni risultato politico. Possibile che la Calabria possa essere descritta totalmente cosi ? Possibile che a nessuno - aggiunge - venga il ribrezzo e la ribellione, Possibile che non si veda l'esistenza di una Calabria civile, democratica, storica, fatta dai Bronzi di Rijace, dell'isola di Dino di Cirella, di Scilla e Cariddi, Hera Lacina ,Le Castella, Pitagora di Crotone, a Certosa di Serra S, Bruno, la Ferdinandea, il Mattia Preti, la Cattolica di Stilo, il Bergamotto, il Cedro, la Sila con i laghi, i Giganti di Fallistro, il Patirion di Rossano, la ndujia di Spilinga. No: solo ndrangheta e malavitosi, politica corrotta, arretratezza e film che invece di essere equilibrati, creano un' immagine, un' idea che la Calabruia sia fatta solo di miserie e arretratezza. Tutti dimenticano l'essere noi figli della Magna Grecia che ha dato i natali all'Italia. Ecco perché auspico che ci sia un grido di sdegno: la stampa, la politica, le organizzazioni sindacali, a difesa della Calabria pulita, altrimenti di noi, come al solito, si parlerà di "spazzatura" . Quindi altro che battute esilaranti,- dice - qui si tratta, di offese irriverenti, dopo che nei ministeri, negli ospedali, nelle magistrature, nelle università, nelle forze dell'ordine, la Calabria dona "i figli migliori". Ma di questo non si parla, si parlerà dello stereotipo del film "Cetto la qualunque", bistrattando la nostra terra sempre indifesa. Io - conclude - non ci sto". 
fonte: http://www.cn24.tv/news/19110/cinema-de-biase-pdl-albanese-ride-su-disgrazie-calabria.html


..bene, avimu n'autru D'Averiò.. un novello Morandini. Sarà bbene ribadire il concetto.. De Biase.. se attia 'u FILM non ti piaci..
..SUNNU CAZZI TOI!