venerdì 30 luglio 2010

MalaMovies:Ultimo ciak calabrese per il film di "Cetto La Qualunque" - CN24.tv

http://www.cn24.tv Venerdì 30 Luglio 2010 | In questa edizione di Report24: Ultimo ciak calabrese per il film di "Cetto La Qualunque" Terminate a Scilla le riprese della pellicola di Albanese "Una dimostrazione di amore e di affetto nei confronti della Calabria" così Antonio Albanese definisce 'Qualunquemente', il film le cui riprese in territorio calabro sono terminate ieri. È previsto per oggi in Toscana, l'ultimo ciak della pellicola, prodotta da Fandango per Rai Cinema. Nel pomeriggio di ieri a Scilla si è concluso il lavoro delle macchine da presa che hanno registrato la storia dell'imprenditore calabrese corrotto che torna dopo un periodo trascorso fuori dall'Italia per ragioni facilmente intuibili e decide di ''salire in politica'' per contrastare alle elezioni l'avversario De Santis che promette legalità. Parlando con i giornalisti reggini ha Albanese, ha spiegato il suo amore per i dialetti e quindi per il personaggio di Cetto La Qualunque. L'attore milanese dalle origini siciliane definisce il suo personaggio chiarendo che non si tratta di una parodia. Tra gli sceneggiatori del film con Albanese e il regista Giulio Manfredonia c'è anche uno ''zampino'' calabrese doc, Piero Guerrera, originario di Palmi. Continuando a parlare del film Albanese racconta ancora di aver voluto rappresentare un carattere di politica nazionale.

..Qualunquement uni spettacolo d'uomo..

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lunedì 26 luglio 2010

MalaMovies: Qualunquemente: il backstage - Trovacinema

Cetto la Qualunque sta tornando. In anteprima le immagini del nuovo film di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese prossimamente in sala

Pubblicato da RepubblicaRadioTv

..CETTO IS BECK!

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martedì 20 luglio 2010

MalaMovies: Un politico LA QUALUNQUE. La realtà ci ha superato - LASTAMPA.it

Albanese "Sesso, soldi e volgarità.. un politico Qualunque"

Il comico Antonio Albanese

Il comico Antonio Albanese nel panni di Cetto La Qualunque, politico volgare e corrotto

L'attore porta al cinema il suo Cetto televisivo "Abbiamo scritto il film due anni fa e la realtà ci ha superato"

MARIA CORBI
ROMA

Quando il cinema non supera la realtà. Siamo sul set del nuovo film di Antonio Albanese, Qualunquemente, nei panni di Cetto La Qualunque, ossia la versione ad alta definizione della parte più visibile della politica italiana, quella imbottita di testosterone, soldi e volgarità. You know «cricca»? E così ecco Cetto, imprenditore calabrese corrotto, depravato e ignorante che disprezza la natura, la democrazia e soprattutto le donne, di cui promette ai sostenitori grande abbondanza. Torna in Italia con una nuova famiglia e al grido di «più pilu e cemento armato» si prepara alla campagna elettorale, perché solo la politica può salvare lui e le sue proprietà da un un avversario che parla di legalità. Inizia la campagna elettorale: «Prima vota e poi rifletti». Il set è una villa che è un inno al kitsch. E anche qui la realtà supera la fantasia perché la casa è vera, abitata e pochi scenografi avrebbero potuto rendere meglio lo sfarzo cafonal di cui si circonda Cetto.

«La sceneggiatura è stata scritta due anni fa - spiega Albanese -. E poi abbiamo visto che la realtà ci veniva dietro. La gente non si scandalizza più di niente, è come anestetizzata e allora è meglio farla arrivare a riflettere attraverso la comicità. Rappresentando un mondo di perdenti, perché così escono alla fine i personaggi, speriamo che la gente ridendo si svegli». Dalla tivù (con la Gialappa’s e con Fazio), il personaggio di Cetto sbarca sul grande schermo prodotto da Fandango. «Il film è per me una meravigliosa sfida: entrare col linguaggio dei fumetti nella cronaca di oggi, reinventandola e astraendola, per riraccontarla, speriamo, ancor meglio - spiega il regista, Giulio Manfredonia -. Certo che ormai Cetto, come dice Albanese, rispetto ai suoi simili “reali” è quasi diventato un moderato».

Nel cast anche Sergio Rubini che interpreta Gerry, il coach del candidato, colui che deve tirare su le quotazioni elettorali di Cetto. «Gli dà consigli solo sul look, ovviamente, perché mentre prima questi personaggi esistevano solo nello spettacolo, oggi che la politica è diventata show affollano i luoghi di potere. Gerry è un sudista pentito, pugliese fa finta di essere del Nord. Ma - dice il regista - alla fine si vede che la politica è volgare anche al Nord. Solo è più ipocrita». Insomma, un film comico, se non fosse che sembra di leggere un quotidiano. «L’Italia con la sua classe dirigente è il Bengodi dei comici, che non riescono a stare dietro a quello che accade», commenta Rubini.

Tra statue romane, tappezzerie barocche e ritratti di famiglia, sul set si aggira Lorenza Indovina ossia Carmen, la moglie di Cetto, look molto over Anni Ottanta, maculato, dorato, vistoso. «Credevo di essere eccessiva, una caricatura. E invece andando in giro ho visto donne che si vestono come Carmen, piene di stampe animalier e tatuaggi, tutte con questa frezza bionda sulla frangia. Ho visto anche una che si era tatuata la marca di una moto sul braccio».

Niente moralismo, però. Albanese ci tiene a specificarlo: «La chiave comica elimina ogni retorica. Portare Cetto La Qualunque al cinema è stata un’idea eccitante e vagamente incosciente. In questi anni Cetto è stato per me, e per lo sceneggiatore Piero Guerrera, una straordinaria lente di ingrandimento che ci ha permesso di mettere a fuoco quello che succedeva nel nostro Paese. Un modo per raccontare tutto quello che non ci piace e per mettere in guardia su cosa potrebbe accadere. Cetto ci ha dato il grande privilegio di ridicolizzare comportamenti e modelli, che per molti saranno furbeschi e vincenti, ma per noi sono solo ignoranti e patetici. Il desiderio è dunque quello di raccontare con questo film un pezzo ingombrante della nostra realtà con la comicità». La speranza? «Che Cetto La Qualunque diventi col tempo solo una macchietta e non uno specchio fedele dei nostri tempi». E dopo? Un nuovo personaggio che potrebbe nascere per ora è confinato in una battuta: «Mi interesserebbe raccontare il rapporto con la religione, quelle persone che pregano, pregano, ma non trovano mai la posizione giusta». Ogni riferimento è casuale, of course.

...MA QUANDU NESCI NTE' CINIMA?
..e soprattutto.. qualcuno sa o sospetta quando si gireranno le scene a Scilla?

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mercoledì 14 luglio 2010

MalaDixit: domande dell'altro mondo..

il pilota di Goldrake chiede: grz. x l´accetto :o) posso dirti da dove vieni ?? Non solo SuperEroe.. pure indovino, boscaiolo e comunque 'gnorante!

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domenica 11 luglio 2010

MalaIdea: Paul 4 President

..ch'è strana la vita; il Polpo Paul (http://goo.gl/A2Zg) ha dimostrato molta più lungimiranza e capacità d'analisi di tanti giornalisti sportivi... e se si candidasse?

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venerdì 2 luglio 2010

MalaPoesia: Malanova by Mediterraneonline.IT

Malanova

MALANOVA

U Signuri nu jornu dissi:
ripusari mi vulissi.
I parti u maddu misi,
tanti restaru muddisi.

I stu mpastu mpastati
omini e fimmini su nati.
U sonnu nci cala
o Signuri, c’a so ala.

I tiani su dda pusati,
chini di beni curmati.
U Signuri si sparti,
nu pocu i beni a parti.

A malanova a ll’erta,
faci e sfaci sberta.
U tianu d’u meli,
i buntà difenta feli.

U stessu culuri,
e u stessu sapuri.
Pari ma non esti,
a malanova si vesti.

Passa carchi ura,
si russigghia cu primura.
U Signuri dissi basta,
torna e l’omu mpasta.

A cu nci menti gnegnu,
a cu tantu ngegnu.
A cu nci menti billizza,
o sapentia e finizza.

C’a so ravogghja,
a malanova cumbogghja.
U Signuri s’a pensa e fa:
a chistu nci dugnu buntà.

Cu na cucchjara tira,
e u meli cu maddu gira.
I tanta cuntintizza si teni,
st’omu a tutti voli beni.

Ma, a malanova maligna,
fici u beni non mi lligna.
Nasciu sta facci finta,
a vardi ed esti tinta.

Recita, sempri d’attori,
ll’avi cu mundu cu cori.
I nuddu beni parra,
d’u so nenti si mbarra.

Non sapi chi si perdi,
sulu esti e si sperdi.
Sulu, c’a so mbidia,
pi cumpagna a preffidia.

Scritto da Orchisimia on giu 29th, 2010 via mediterraneonline.it

..e che ve lo diciamo a fare.. questa sì che è MALAPOESIA!

p.s. La figura rappresenta "L'INVIDIA".. che come dice il proverbio "TI MANGIA GLI OCCHI"..

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giovedì 1 luglio 2010

MalaFesta: Comincia come Marrazzo e finisce come Cetto La Qualunque - Consigliere provinciale del Pdl in ospedale dopo festino a base di sesso, trans e droga - Repubblica.it

Pier Paolo Zaccai, 42 anni, è stato ricoverato in stato confusionale all'alba. Ieri notte, si sarebbe affacciato al balcone della casa di una transessuale nella quale si stava svolgendo il festino, improvvisando un comizio

di GIOVANNA VITALE

Consigliere provinciale del Pdl in ospedale dopo festino a base di sesso, trans e droga

Un consigliere del Pdl della Provincia di Roma, Pier Paolo Zaccai, è stato ricoverato in stato confusionale all'alba di oggi nell'ospedale Grassi di Ostia, dopo che aver partecipato a un festino a base di cocaina e sesso, al quale erano presenti alcune trans. A svelare il retroscena sarebbe stato una di loro, che ha riferito l'accaduto alle forze dell'ordine. Il consigliere, infatti, si sarebbe affacciato in uno stato confusionale dal balcone della casa nella quale si stava svolgendo il festino - sembra di proprietà della transessuale e in zona San Giovanni - urlando frasi sconnesse e improvvisando un comizio. I sanitari che lo tengono in osservazione fanno sapere che verrà sottoposto ai test tossicologici di rito.

Il politico, classe 1968, milita nelle fila del Pdl e ha iniziato la sua carriera all'età di 17 anni, aderendo prima al Fronte della Gioventù e poi al Movimento sociale itliano per il quale si camdida nel 93 come consigliere nella circoscrizione XIII. Eletto per quattro volte consecutive nel "parlamentino di Ostia", nel 2008 si è candidato alla Provincia di Roma. E' entrato a Palazzo Valentini in seguito alle dimissioni del candidato presidente del Pdl Alfredo Antoniozzi, sconfitto dal democratico Nicola Zingaretti.

Appena la notizia ha cominciato a diffondersi nei corridoi di Palazzo Valentini, tutti i gruppi politici si sono mobilitati per cercare di capire chi fosse il consigliere protagonista del festino a base di droga. Preoccupati, soprattutto nel Pd, che si potesse ripetere un nuovo caso Marrazzo. I volti sono diventati terrei, al contrario, nel momento in cui gli esponenti del Pdl hanno scoperto che si trattava di uno di loro. "Ora chi glielo dice ad Alemanno", ha sussurrato uno di loro.


 

..non vi ricorda nessuno.. nessuno nessuno?

Cetto la Qualunque.. comizio

...umanamente dispiace e speriamo si riprenda presto.. e vada a fare altro! Ma non si riesce a capire come mai nemmeno la vicenda MARRAZZO sia riuscita ad insegnare a LOR SIGNORI (almeno) ad evitare certi eccessi..
..ma come direbbe qualcuno, sono grandi e vaccinati..
..diversa è la storia del comizio improvvisato, che stempera un po' lo squallidume della notizia e riporta un po' di buonumore.

..certo, COMUNQUEMENTE.. sempre meglio l'originale!

>/p>

....per appunti e confronti:
http://cettoforpresident.blogspot.com/
http://www.corriereromano.it/news/6410/Vicenda-Marrazzo.html

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