lunedì 31 gennaio 2011

Qualunquemente: Ecco le prime lusinghiere recinzioni – LaRivieraOnline

 

..di seguito un piccolo, ma pungentemente articolato commento in merito al FILM.. QUALUNQUEMENTE..

La comicità di Cetto La Qualunque ridicolizza i calabresi (??)


La satira rompe gli schemi, manda in frantumi gli stereotipi, attacca e ridicolizza il potere. L’anticonformismo è l’anima e il fine della presa in giro. L’antitesi della satira è il luogo comune, quando essa lo crea, lo stereotipo, invece di combatterlo, c’è il tradimento. Qualunquemente è un tradimento, rinnega lo sberleffo al potere fatto da Albanese per anni. Onda Calabra diventa ONTA CALABRA e svende la carica rivoluzionaria della canzone di Peppe Voltarelli. Qualunquemente riprende l’intero percorso artistico di Voltarelli e lo svilisce, trasformando le sue intuizioni in gag. Voltarelli ridicolizzava i politici, e il popolo scherzando e ridendo metteva alla berlina i potenti. Albanese, forse senza volerlo fa un’altra operazione: ridicolizza i calabresi, li sovrappone alla loro classe dirigente, li omologa ai mafiosi. Noi non viviamo eternamente sopra sdraio sulla spiaggia, non portiamo camicioni aperti su un petto villoso incorniciato da catene dorate. Non abbiamo sopracciglia che si uniscono al cuoio capelluto, e i nostri ormoni non sono così esplosivi da anelare vagonate di pilu per tutti. Albanese ha creato lo stereotipo, ha fatto la parodia ai calabresi e non a chi li governa o ai reggi moccolo della ’ndrangheta. Abbiamo si vagonate di colpe noi calabresi per avere accettato una classe dirigente mercenaria, che ci ha svenduto. Ci siamo adagiati sui soldi che ci regalano ogni ventisette, e anche questa è un’onta. Siamo supini, è vero, ma questa posizione l’abbiamo assunta di recente e ce ne possiamo ancora sottrarre. Ma per secoli abbiamo lottato e lavorato. Non ci piace essere l’ologramma dell’Italia. Non vogliamo che l’immaginario collettivo ci vede con le mani sulla patta e un peperoncino dietro. Ci piace il piccante, ma molti di noi non sanno cos’è la nduia. E saremo pure bacchettoni a criticare un film comico, ma c’è un limite a tutto, anche alla risata. Forse è un stupido orgoglio quello che ci nutre, e non facciamo appelli al boicottaggio del lavoro di Albanese. Anzi ne consigliamo a tutti la visione. Le battute sono esilaranti, le scene spassose. E si ride, a crepapelle. Anche noi abbiamo riso. Ma è triste lasciare una sala con l’amaro in bocca. Il riso è felicità, in genere. Questa volta abbiamo RISO AMARO, e non ce ne voglia Albanese, anzi ci rida sopra alla nostra rabbia.

(24.01.2011) Francesco Laddarina

articulo da: http://www.larivieraonline.com/news.asp?id=4936

..ecco, Noi.. in quanto Cettomani riconosciuti.. vorremmo simpaticamente e pacatamente dire..

Fancescu.. se, se attia non ti piaci ‘U FILM..

..SUNNU CAZZI TOI!

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